“Il Putto vendemmiatore” riprende il tema principale della decorazione in cotto della facciata quattrocentesca del Duomo di Gattinara, simboleggiando il ruolo che riveste la coltivazione dell’uva in questa zona sin dall’epoca altomedievale.
Vino pregiato ed elegante, prodotto grazie ad una paziente attenzione all’invecchiamento e alla selezione dei grappoli.
E’ vino di grande tradizione e prodotto dalla selezione delle migliori uve provenienti da diversi vigneti situati sulle colline di Gattinara. La loro posizione ideale, la composizione del terreno su cui sono situati nonché le metodologie e le cure nella vinificazione, contribuiscono alla produzione di questo vino armonico e bilanciato, con un distintivo e complesso bouquet. Il “Borgofranco” è dedicato alla città di Gattinara, simbolo di libertà ed autonomia sin dal 1242 quando ricevette la qualifica di Borgo Franco dalla Repubblica Vercellese. La sua indipendenza fu poi ripetutamente confermata, sia dai Visconti, sia dai Savoia sino a giungere all’unità d’Italia.
Il Ghemme ha dato inizio, nel 1974, all’attività degli Antichi Vigneti di Cantalupo essendo il primo vino prodotto dalla neonata azienda. Il Ghemme è la piena espressione territoriale del Nebbiolo dell’Alto Piemonte. Dalla vendemmia 2006 porta anche il nome di Cantalupo, l’identità aziendale.
Gambero Rosso: 2 bicchieri (vini da molto buoni ad ottimi che hanno raggiunto le degustazioni finali)
Un antico nome nobiliare cittadino. Tiati è stata prima una città abitato dalla popolazione Dauni. Divenne un villaggio romano sotto la nome Teanum Apulum. La linea superiore ha un collegamento diretto con storia della terra. Il Gran Tiati è l’icona della cantina e viene prodotto in quantità limitata e solo in annate particolari che lasciano il segno per le condizioni ideali ed irripetibili.
Una città antica dal nome nobile: Tiati. E ‘stata la prima città abitata dalla popolazione dei Dauni. Divenne villaggio romano sotto il nome Teanum Apulum. La linea superiore ha un collegamento diretto con la storia della terra pugliese. Bottiglie in produzione limitata
Il nome di questo vino, Graticciaia, richiama le stuoie di vimini e canne intrecciate sopra le quali le uve vengono lasciate appassire dopo la raccolta per circa un mese. I grappoli appassiscono naturalmente grazie al clima mite della zona, sotto un sole caldo e cullate dalle brezze marine. Un vino un po’ in “stile Amarone”, ma orgogliosamente meridionale, esaltazione delle straordinarie caratteristiche e della speciale duttilità di quella grande uva che è il Negroamaro. Un vino inventato con l’intento di riprendere una antica tecnica locale di appassimento delle uve ottenute dai vecchi vigneti di settant’anni di allevati ad alberello.
In Via del Buon Consiglio 4, sul confine tra il comune di Sondrio e il comune di Montagna in Valtellina, ai piedi del Grumello, le vigne sembrano inghiottire la cantina ipogea. È così che il Nebbiolo delle Alpi rientra nel ventre della stessa montagna che lo ha generato. Il vigneto, a 370 metri di quota, si estende poi verso la città sopra al quartiere Cà Bianca, dove i terrazzamenti hanno muri a secco che superano anche i 7 metri. Quando le alte escursioni termiche autunnali cominciano a delineare il profilo aromatico delle uve, la buccia si ispessisce e i sali minerali si concentrano. Servono però le giuste acidità, per creare il Valtellina Superiore Grumello Riserva Buon Consiglio DOCG. Macerazioni lunghe, il giusto tempo di attesa, in silenzio, al buio, nella bottiglia borgognotta. Ti stupisci quando lo bevi sul finire dell’estate, la sera, e ti vengono in mente le vacanze al mare. Note di agrumi, freschezza e seta leggera chiara…un concerto di violoncello e il rumore bianco del ghiacciaio lontano.
Gambero Rosso: 2 bicchieri (vini da molto buoni ad ottimi che hanno raggiunto le degustazioni finali)
La chiesa di Sant’Antonio a Montagna in Valtellina è spostata a est rispetto alla Rocca De Piro. Dall’alto, per secoli, è come se avesse protetto i vigneti che scendono lungo il “Risc di Sassina”, una delle zone più generose del Grumello, situata a 450 metri di quota. E’ un rosso di grande forza ed eleganza, dotato di una grande longevità,
Gambero Rosso: 2 bicchieri (vini da molto buoni ad ottimi che hanno raggiunto le degustazioni finali)
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Il Bolgheri rosso Il Bruciato della Tenuta Guado al Tasso dei Marchesi Antinori è tra i vini più simbolici e famosi della cantina, prodotto a partire principalmente da un taglio bordolese, simbolo per eccellenza del terroir bolgherese e del vino rosso italiano. Un vino che non ha bisogno di presentazioni, capace di evolversi bene negli anni. Il nome deriva da un bosco che nel ‘700 venne totalmente bruciato dagli abitanti della zona come segno di protesta contro la nobile famiglia Della Gherardesca, ai tempi signori di Bolgheri, che vietavano agli agricoltori la caccia al suo interno.
Il Primitivo del salento ”Pumo” San Marzano è un gradevole vino rosso quotidiano che ben rappresenta il suo territorio d’origine, un vino caldo, morbido con intriganti profumi fruttati, piacevole in ogni circostanza. Primitivo in purezza la cui qualità è rese possibili da una grande attenzione tanto in vigna quanto in cantina.
SINGAPORE WINES AWARDS 2020: Medaglia d’Oro
ANNUARIO DEI MIGLIORI VINI ITALIANI LUCA MARONI 2021: 94 punti
San Marzano: Cooperativa dell’anno per la guida vini d’Italia Gambero Rosso 2022
I vini riflettono le caratteristiche dei vigneti, l’età delle piante, il terreno da cui nascono e l’annata. I prodotti variano così di anno in anno, ma non nell’identità: il terroir e l’eleganza che li contraddistinguono sono le stesse da più di 100 anni. Il Langhe Nebbiolo DOC “La Chiusa”, prodotto dalla cantina Chionetti, riesce ad armonizzare alla perfezione le componenti varietali dell’uva, con i toni terziari rilasciati dall’affinamento in legno.
Gambero Rosso: 1 bicchiere ( vini buoni nelle loro rispettive categorie)
Un vino esemplare per immediatezza, bevibilità e per il suo senso di autenticità.
Vino dalla enorme personalità, fra le migliori espressioni di Lagrein. E’ un vino biologico indimenticabile. Finezza, classe e sobrietà. Aromaticamente espressivo e setoso al palato come nessun altro.
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Le uve Nebbiolo utilizzate per realizzare questa bottiglia provengono dallo stesso pezzo del famoso Barolo Vigna Rionda, uno dei rossi più importanti del Piemonte e d’Italia. Il motivo per cui non rientra nel Barolo Vigna Rionda è legato ad una scelta aziendale di differenziare un vino da viti vecchie con le sue complessità da un vino nato da viti giovani. Un vino di classe e dal gusto vigoroso che soddisfa i palati più esigenti
Gambero Rosso: 2 bicchieri ( vini da molto buoni a ottimi che hanno raggiunto le degustazioni finali)
Una piccola realtà, tanto da permettere a Fabio Motta di seguire personalmente ogni piccolo passo della coltivazione e della vinificazione. Le Gonnare. Il nome significa “le lavandaie” perché si trova ai piedi di un antico corso d’acqua. Quindi un terreno di depositi torrentizi, con molto scheletro.
Gambero Rosso: 2 bicchieri( vini da molto buoni ad ottimi che hanno raggiunto le degustazioni finali)
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L’elegante Lehmont: il “lehm”, che in tedesco significa terriccio, e il “mont”, ovvero il monte, ricordano il terreno d’origine di questo vino e l’effetto rinfrescante dei venti di montagna. Grazie alla sua eleganza e al suo stile raffinato questo Pinot Nero rimane incomparabile nella sua essenza.
Gambero Rosso: 2 bicchieri ( vini da molto buoni ad ottimi nelle loro rispettive categorie)
Il Luzia è un Pinot nero luminoso e dal colore profondo particolarmente elegante. È un omaggio alla villa romana, i cui resti sovrastano tuttora i vigneti di Luzia.
Curiosità
Aleatico – winespace
Apr 15th, 2021
